Defibrillatori nei mezzi di trasporto
Nel 1997, negli Stati Uniti, American Airlines è stata la prima compagnia aerea ad equipaggiare di defibrillatori DAE i propri velivoli e a formare tutti i propri 18.000 dipendenti. Da allora, il tasso di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco sulle linee aeree American Airlines è passato da meno del 5% al oltre il 63%.
Ogni giorno migliaia di persone si muovono utilizzando mezzi di trasporto pubblici e privati. Viaggiano in aereo, su un treno, in metropolitana o in nave e chi viene colpito da arresto cardiaco non ha la minima possibilità di salvezza, a meno che il mezzo di trasporto utilizzato non sia dotato di un defibrillatore DAE semiautomatico esterno e di personale addestrato alle manovre di Rianimazione Cardio- Polmonare (RCP). I taxi, gli autobus e i veicoli privati con i quali ci spostiamo quotidianamente si trovano spesso coinvolti dal traffico cittadino: in queste condizioni, nessun servizio di emergenza sarebbe in grado di raggiungere in meno di 10 minuti la vittima di arresto cardiaco. Pertanto, la presenza a bordo dei mezzi di trasporto di un defibrillatore DAE semiautomatico esterno non si rivelerebbe di vitale importanza solamente per chi venisse colpito da arresto cardiaco all'interno del mezzo di trasporto, ma anche per chi venisse colto da malore nelle immediate vicinanze. Il mezzo di trasporto utilizzato, in poche parole, potrebbe trasformarsi in una "postazione avanzata di defibrillazione".
(Fonte : EMD 112)