“CUORI TROPPO BUONI PER MORIRE”: BERNARD LOWN AL SERVIZIO DELLA CARDIOLOGIA

07.01.2021

Bernard Lown, cardiologo statunitense, ha sviluppato la tecnica di defibrillazione a corrente continua, uno strumento fondamentale per la rianimazione cardiaca, e ha introdotto l'uso della lidocaina per il controllo delle aritmie ventricolari. Fino agli anni '50 del novecento, la fibrillazione ventricolare, responsabile della morte cardiaca improvvisa, poteva essere affrontata solo con la terapia farmacologica e con risultati scarsi. Nel 1956 il cardiologo americano Paul Zoll descrisse la defibrillazione (interruzione della fibrillazione ventricolare), durante un intervento di cardiochirurgia a cuore aperto e, più tardi, durante un arresto cardiaco improvviso, per mezzo di uno shock a corrente alternata (AC shock); la corrente era ottenuta dalla presa elettrica di parete. In realtà non era stata ancora testata la sicurezza e l'efficacia della corrente alternata, che poteva indurre anche la morte. Nel 1959, Lown dimostrò che la corrente alternata era nociva per il cuore e poteva essere letale. Alla ricerca di un metodo di defibrillazione più sicuro, Bernard Lown chiese aiuto a Baruch Berkowitz, un ingegnere elettrico che lavorava per la "American Optical Company". Seguì un anno di intensa sperimentazione. Lown si era proposto due obiettivi: la sicurezza e l'efficacia. Sperimentò che la corrente alternata causava bruciature nei muscoli scheletrici e cardiaco e induceva l'innesco di fibrillazione sia atriale sia ventricolare nel cuore della maggior parte degli animali da esperimento. Lown e Berkowitz riuscirono invece a provare che la corrente continua (DC shock), erogata con una determinata forma d'onda, faceva regredire la fibrillazione, ripristinando il battito cardiaco normale senza danno per i muscoli scheletrici e cardiaco. Il tipo di corrente fu chiamato comunemente "forma d'onda di Lown" (Lown waveform). Il defibrillatore permise lo sviluppo di nuove possibilità in Cardiochirurgia. Bernard Lown studiò anche la possibilità del defibrillatore di trattare altre aritmie non mortali, come la "tachicardia ventricolare" e la "fibrillazione atriale". Scoprì che erogando la scarica elettrica al di fuori del cosiddetto "periodo vulnerabile" si poteva interrompere la tachicardia senza provocare fibrillazione ventricolare: Lown chiamò Cardioversione questo metodo di DC shock "temporizzato" ("Cardioversione elettrica sincronizzata"). Il cardioverter infatti permette di ""sincronizzare" la scarica al momento giusto (DC shock sincronizzato), un certo intervallo di tempo di sicurezza dopo aver riconosciuto il complesso QRS. Se la scarica elettrica venisse applicata durante un breve periodo, della durata di circa 0,03 secondi, durante la fase di ripolarizzazione (onda T), chiamato appunto "periodo vulnerabile", indurrebbe l'arresto cardiaco. Il defibrillatore ed il cardioverter furono gli strumenti fondamentali per la creazione delle prime Unità di Terapia intensiva coronarica, nelle quali si ricoveravano i malati più a rischio per aritmie ventricolari. In questi particolari reparti di degenza l'elettrocardiogramma dei pazienti colpiti da infarto miocardio veniva monitorato battito dopo battito in maniera da poter intervenire immediatamente per interrompere le aritmie con il defibrillatore-cardioverter.
(Fonte : Storia della Medicina)

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